L’organismo umano di base è stato creato per sopravvivere alla miseria non all’abbondanza, per cui tutte le volte che mangiamo cibi che si trasformano rapidamente in zucchero e grasso e non li consumiamo, questi entrano attraverso alcuni meccanismi ormonali ed enzimatici all’interno della cellula adiposa e ci fanno ingrassare.
Detta così, perdere peso rappresenta una cosa abbastanza semplice.
In realtà è difficile non tanto perderlo, sappiamo che molti tentano e ce la fanno, ma diventa complicatissimo mantenere il peso una volta che si è perso. Tanto è vero che a livello mondiale le statistiche parlano di un 93% di insuccesso nel mantenimento.
Nell’ultimo congresso di Toronto del luglio 2012, si è visto che cibi che si trasformano rapidamente in zucchero, il grasso o l’alcool vanno a stimolare il sistema degli oppiodi, cioè stimolano gli stessi recettori che vengono stimolati dall’uso di stupefacenti dando una vera e propria dipendenza psicologica. Quanti dei miei pazienti mi dicono: non riesco a resistere davanti al formaggio, al cioccolato, alla focaccia, al salame, al dolce etc…
La nostra società è definita società obesogenica in quanto mette a disposizione una quantità di cibi che facilmente sono stati creati per sciogliersi in bocca velocemente, avvolgere le nostre papille gustative e, da qui, scatenare una miriade di informazioni che invadono il nostro sistema cerebrale donando quella sensazione di apparente soddisfazione.
La nostra fame infatti è definita soprattutto visiva. Più vediamo alimenti allettanti e più abbiamo difficoltà a resistere. Basta vedere i miliardi spesi in pubblicità alimentari. La maggior parte di noi non mastica e quindi non informa il centro della fame, che è situato in una zona del cervello che si chiama ipotalamo, che stiamo introducendo cibo e questa disinformazione ci fa ingurgitare di più.
La maggior parte di noi non fa attività fisica, oppure la fa solo saltuariamente, per oggettiva mancanza di tempo, per pigrizia o per stanchezza. Gli spostamenti vengono effettuati preferibilmente con automezzi e, naturalmente, questo non ci fa bruciare il cibo introdotto a sufficienza. Ne deriva un più facile accumulo.
Molti vivono in situazioni di stress o emotivo o lavorativo e questo ci porta a stimolare un ormone che si chiama cortisolo, principale responsabile dell’inclinazione ad abusare di cibi che si trasformano in zucchero e grasso in quanto questi ci calmano apparentemente, dandoci piacere (meccanismo degli oppiodi).
Per molti ancora il pasto principale è diventato il pasto serale. Si salta la colazione, si fa un pranzo veloce e poi si arriva alla sera stanchi ed affamati, due condizioni deleterie per un controllo della fame.
Si sa che quando mangiamo la sera con cibi che stimolano l’insulina andiamo ad inibire un ormone che si chiama GH, il quale non solo serve per perdere peso, ma una volta inibito ci fa mettere più grasso nella pancia, creando una situazione metabolica non solo antiestetica ma dannosa per la salute in quanto aumenta l’incidenza di diabete, ipertensione e facilita alcuni tipi di tumore.
La mancanza di riposo notturno per stress o vita sregolata, l’andare a letto tardi la sera, bere alcolici, sono altre condizioni che facilitano la perdita di GH e ci fanno ingrassare.
Molti, inoltre, soffrono di mancanza di self estime o perdita del piacere del proprio corpo, argomento difficile da analizzare ma si è visto da uno studio su obesità e depressione, presentato a Londra nel marzo 2012, che il 90% dei pazienti in sovrappeso ed obesi, entro sette anni sviluppano depressione e questo per una mancanza di piacere personale. Evitano di pesarsi, di guardarsi allo specchio in full image, lentamente perdono cura del proprio aspetto fisico, pur conducendo una vita normale, vestendosi, lavandosi, avendo una vita sociale.
La mancata fisicità ci porta a perdere contatto con il corpo e con le variazioni che esso assume quando si mette peso.
Non dimentichiamo che l’età gioca un ruolo cruciale, in quanto il passare degli anni provoca una perdita di ormoni anabolici (cioè ormoni che mettono muscolo e fanno perdere grasso) mentre provoca un aumento di quelli catabolici che fanno esattamente il contrario. Tipico è la menopausa nelle donne con accumulo di grasso addominale ed estrema difficoltà a perderlo.
Non da ultimo, i farmaci che si assumono per patologie quali ipertensione, depressione, asma, allergie, etc. hanno per la maggior parte effetto metabolicamente negativo. Basta ricordare i beta bloccanti, la maggior parte dei farmaci antidepressivi (per cui il postulato che il soggetto depresso in sette anni è in sovrappeso o obeso è verissimo ed è stato dimostrato in alcuni congressi), gli antistaminici, gli antiasmatici con uso di cortisone etc..
Ora, tutte queste situazioni, ci portano nel tempo a passare da una condizione di fisico invidiabile ad un progressivo e lento accumulo di adipe fino a che, in vista o del periodo estivo o per un ritorno di amor proprio, non decidiamo che forse sarebbe opportuno fare qualcosa per noi stessi, soprattutto se il vestito che ci piaceva tanto, smesso l’anno prima, non riusciamo più ad indossarlo.
Se decidiamo di affidarci ad un professionista medico il discorso è più semplice: seguiamo le indicazioni e siamo tranquilli, cosa che comunque consiglio.
Ma se decidiamo di affidarci ad internet o ai consigli di amici o a diete lette sul giornale, quello che suggerisco in continuazione è di fare una abbondante colazione, perché il pasto mattutino deve sempre essere ricco in quanto è l’unico che stimola il metabolismo, un buon pranzo e una cena leggera, cercando di evitare nella parte finale della giornata quegli alimenti che si trasformano rapidamente in zucchero e grasso per non andare a perdere quell’ormone famoso che si chiama GH fondamentale per evitare di deporre grasso sulla pancia.
Fondamentali sono poi gli spuntini, soprattutto quello di metà pomeriggio, verso le 17, per evitare di arrivare a cena affamati ed avere quindi poca possibilità di controllo.
Sicuramente frutta e verdura, perché sappiamo che lo stomaco vuoto produce un ormone che si chiama grelina, potente stimolante della fame per cui i cibi ricchi di cellulosa, gonfiando lo stomaco, riducono la sua produzione. Inoltre i carboidrati integrali, perché hanno un basso carico glicemico e quindi stimolano poco l’insulina. Non dimentichiamo infine le proteine magre, che sono pesce, carne bianca, formaggi tipo fiocchi di latte, ricotta etc. Questo perché le proteine associate al carboidrato integrale riducono ulteriormente la stimolazione insulinica.